I’m a professional graphic designer and artist and I live in Bologna.
While my approach to graphic design is basically digital, to express my art I can use both traditional painting or my digital skills.
Favorite mediums are acrylic colors often combined with resin. I really appreciate the epoxy resin as it is able to maintain, once solidified, all the charm and the transparency of a liquid, fixing its fluidity over time.
My approach to painting, and artistic creation in general, is quite minimalist. I use a limited palette, often focusing more on the glossy-matte contrast of the surfaces than on the colors.
Combining the variations of the reflexivity of a surface in a balanced way means giving the right tribute to the magic of light: each angle of incidence and each reflection can provide a new way of perceiving the work.
In my works the black color often occurs on the backgrounds: I think it as the ideal mirror to reflect a state of mind in deep intimacy. I consider mine a “proto-painting” made of simple, archaic, basic forms but with a universal value: I’m comfortable painting with my personal style, made of repetitive and obsessive gestures.
Entropy makes things fall, but life ingeniously rigs the game so that when they do they often fall into place (John Tooby).
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Sono graphic designer e artista e vivo a Bologna.
Mentre il mio approccio alla grafica è fondamentalmente digitale, nell’espressione artistica la manualità della pittura si alterna o si sovrappone alla creazione digitale.
Per i miei lavori uso principalmente colori acrilici spesso in abbinamento alla resina. Apprezzo molto la resina epossidica in quanto è in grado di mantenere, una volta solidificata, tutto il fascino e la trasparenza di un liquido, fissando nel tempo la sua fluidità.
Il mio approccio alla pittura, e alla creazione artistica in generale, è minimale. Utilizzo una palette limitata, concentrandomi spesso più sulla contrapposizione lucido-opaco delle superfici che sul colore. Combinare con equilibrio le varianti della riflessività di una superficie significa dare il giusto riconoscimento alla magia della luce: ogni angolo di incidenza e ogni riflesso può fornire un nuovo modo di percepire l’opera.
Il colore nero ricorre spesso negli sfondi delle mie tele: lo ritengo uno specchio ideale per riflettere il proprio stato d’animo in profonda intimità.
Considero la mia una “proto-pittura” fatta di forme semplici, arcaiche, basiche ma con un valore universale: sono completamente a mio agio nel dipingere con uno stile personale fatto di gesti ripetitivi e ossessivi.
THE FOAM
The foam, which I reproduce iconically in my works, is a tribute to the apparent entropy of reality: at first glance, it appears simply disordered but on the contrary, it is a complex structure subject to very strict rules. I am fascinated by the empty-full alternation in the foam, the infinitely small, which is subject to the same laws of physics as the infinitely large. I don’t pretend to represent a world in every single bubble, but by multiplying a single bubble an infinite number of times you could get a good model for defining universal laws.
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La schiuma, che riproduco iconicamente nei miei lavori, è un tributo all’apparente entropia della realtà: si manifesta a prima vista semplicemente disordinata ma è al contrario una struttura complessa soggetta a regole rigidissime. Della schiuma mi affascinano i vuoti al pari dei pieni, l’infinitamente piccolo, che è soggetto alle stesse leggi della fisica dell’infinitamente grande. Non ho la pretesa di rappresentare un mondo in ogni singola bolla, ma moltiplicando una singola bolla per infinite volte si potrebbe ottenere un buon modello per definire leggi universali.
MORE ON FOAM
“Non conosco un’immagine migliore di quella di guardare l’oceano dall’alto di un aereoplano: sembra essere una superficie perfettamente liscia. Man mano che ti avvicini, vedi le onde, e mentre ti avvicini ancora vedi le onde che si infrangono e vedi la schiuma. Penso che debba essere lo stesso nella geometria dello spazio, per tutta la nostra esperienza quotidiana, la geometria dello spazio è liscia e piatta. Ma mentre lo esaminiamo più da vicino, deve mostrare oscillazioni. E ancora più da vicino, deve mostrare la schiuma, una struttura simile alla schiuma. E questo significa che sotto a distanze piccolissime questa idea del prima e del dopo perde davvero di significato.” (John Wheeler)